Clitennestra in una veste diversa rispetto a come l'abbiamo conosciuta.
"Per tutte le grandi donne del mondo": è questa la dedica con cui si apre questo romanzo. Clitennestra è sempre stata dipinta come una donna traditrice, egoista, un'assassina. Hannah Lynn ci mostra invece una donna diversa, vessata da Agamennone che per averla non ha esitato ad ucciderle marito e figlio.
Il "grande" Agamennone la porta con sé a Micene dove continuerà a subire violenze e umiliazioni. L'unica gioia di Clitennestra sono i suoi figli ma Agamennone la priva anche di Ifigenia, la sua primogenita, sacrificandola alla dea Artemide perché il vento tornasse per aiutare le navi micenee a raggiungere Troia.
La morte di Ifigenia segna una svolta per Clitennestra; se fino a quel momento aveva sopportato per amore dei figli, ora torna ad essere una donna forte, una sovrana combattiva e presente e una mamma pronta a tutto per difendere i suoi figli, anche quando sono loro stessi a tradirla e disprezzarla.
Ho tanto mal sopportato la figura di Agamennone quanto amato Clitennestra, personaggio che ha incarnato tutte le sfaccettature della donna.
Nonostante si sia macchiata di un doppio delitto non riesco a giudicarla negativamente. Non è una donna che agisce per vendetta ma per riscatto, per tutelare i suoi figli e per riaffermare la sua identità di donna e di essere umano.
Ho adorato questo romanzo, in particolar modo per come, pur rimanendo fedele alla mitologia, mostri i vari personaggi in un'accezione che li rende anche molto moderni.
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