lunedì 11 marzo 2024

*** La figlia più amata. Storia delle sorelle Medici*** di Carla Maria Russo edito da Piemme


 

Quando un libro mi conquista è difficile staccarmene e, arrivata all' ultima pagina, ho sempre una sensazione di malinconia.

La storia della famiglia di Cosimo de Medici ed Eleonora da Toledo mi ha conquistata. 

Una famiglia complessa che ho trovato anche molto attuale.

Quello che più mi ha stupito è che, nel corso della narrazione, il mio punto di vista sui personaggi è più volte cambiato perché andando avanti nella lettura ho colto delle nuove sfaccettature.

Così ad esempio è accaduto con Cosimo, che ho inizialmente apprezzato per poi ricredermi.

Cosimo è stato sicuramente controcorrente per il periodo nel volere un matrimonio che fosse anche d'amore, nella sua predilezione per le figlie femmine a discapito dei maschi e nella scelta di seguire sempre la sua famiglia.

D'altro canto è stato comunque un uomo dei suoi tempi, ha deciso per i figli e per il loro futuro in base a convenienze e strategie.

Il risultato del suo operato è stato lo sfacelo della sua famiglia, l'astio fra i figli e un effetto controproducente anche nei confronti di Isabella, la sua preferita.

Maria, Isabella e Lucrezia. Le tre sorelle Medici, tre caratteri diversi.

Maria, la più grande, sogna il suo matrimonio sin da bambina e sembra essere spietata ma la realtà è che i suoi atteggiamenti sono frutto del senso di abbandono che peserà su di lei come un macigno fino alla fine.

Lucrezia, invisibile agli occhi di tutti e convinta di essere la responsabile di tanta indifferenza ("Vorrebbe trovare un modo per cambiare, persuasa com'è che la colpa del disinteresse altrui sia solo sua: non sono gli altri ad essere cattivi, è lei che non sa suscitare affetto e premura").

E poi Isabella, la preferita, la più ribelle ma anche incapace di empatia con le sorelle, soprattutto con Lucrezia, pur essendosi resa conto delle difficoltà della sorella. La predilezione del padre nei suoi confronti è la sua forza ma anche la sua rovina perché le attirerà addosso l'odio dei fratelli.

Un romanzo che, al di là della trama, ha il suo punto di forza nella caratterizzazione di tutti i personaggi e nello stile descrittivo. Ciò che traspare in maniera evidente è il grande lavoro di ricerca dell'autrice e la sua profonda conoscenza della realtà storica, tali da permetterle di creare una narrazione fluida, scorrevole e accattivante.

La storia conquista sin dalle prime pagine in un crescendo che porta all' epilogo col desiderio che ci sia ancora altro da scoprire. E questo credo sia il maggior pregio del romanzo e la bravura dell' autrice, il creare nel lettore la curiosità di saperne di più, di fare delle ricerche anche sulle vicende successive.


giovedì 18 gennaio 2024

***𝑼𝒏𝒂 𝒑𝒆𝒔𝒂𝒏𝒕𝒆 𝒗𝒆𝒓𝒊𝒕à*** di Nora Roberts edito da Leggere editore


 

Due storie che si intrecciano in un racconto che si dipana tra presente e passato.

Entrambe storie di violenza: quella subita da Zane e dalla sorella da parte dei genitori e quella subita da Darby ad opera del marito.

Il tema della violenza domestica è sempre di forte impatto e in questo romanzo è fulcro di tutta la vicenda.

Complessivamente non è un romanzo che mi ha del tutto coinvolta; partito bene, l'ho sentito appiattirsi man mano e diminuire d'intensità. 

Amo i thriller e purtroppo questo romanzo non ha soddisfatto del tutto le mie aspettative perché, dopo un inizio adrenalinico, è andato scemando anche con delle parti in cui la narrazione diventa poco credibile.

D'altro canto però ha reso il tema della violenza domestica, purtroppo sempre attuale, creando la giusta tensione e offrendo il corretto coinvolgimento.

E per questo non mi sento di bocciarlo completamente.

venerdì 15 dicembre 2023

Due chiacchiere con... 𝐅𝐚𝐛𝐢𝐨 𝐈𝐮𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨


 Con grande piacere per la prima volta pubblico un' intervista sul mio blog e ad inaugurare con me questa novità c'è 𝐅𝐚𝐛𝐢𝐨 𝐈𝐮𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨, autore di 𝐎𝐜𝐞𝐚𝐧𝐬. 

Ringrazio Fabio per la disponibilità che ha avuto a soddisfare le mie curiosità e vi invito a leggere Oceans e a scoprire tanto altro su Fabio sul suo sito www.fabioiuliano.it.


𝐋𝐞𝐠𝐠𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐥𝐚 𝐭𝐮𝐚 𝐛𝐢𝐨 𝐬𝐚𝐩𝐩𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐞𝐢 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐥𝐢𝐬𝐭𝐚, 𝐢𝐧𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐧𝐭𝐞, 𝐛𝐥𝐨𝐠𝐠𝐞𝐫 𝐝𝐢 𝐞𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐞 𝐢𝐧𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥'𝐢𝐦𝐦𝐢𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞. 𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐢𝐥𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐢𝐦𝐩𝐞𝐠𝐧𝐢? 

Rileggiamo insieme la bio, io sono insegnante e giornalista e ogni tanto c'è da dire che conciliare una lezione frontale, un live report o un lancio di agenzia non è facilissimo. Il resto appartiene al mio essere "turista" delle mie passioni, a partire da musica e sport. Uso molto la musica in tutto quello che faccio (scrittura, insegnamento, giornalismo). Non sono un fanatico di sport, mi piacciono il triathlon e la corsa endurance con prove che affronto rispettando la regola zen "never hasten your pace - mai affrettare il passo". Correre una maratona ti insegna a stringere i denti fino al traguardo, fregandotene delle crisi inevitabili del 27esimo chilometro. È in qualche modo una metafora di vita.


𝐏𝐚𝐫𝐥𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐫𝐨𝐦𝐚𝐧𝐳𝐨, 𝑶𝒄𝒆𝒂𝒏𝒔, 𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐟𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐡𝐨 𝐚𝐯𝐮𝐭𝐨 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐢𝐜𝐨𝐥𝐭à 𝐚𝐝 𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐦𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡è 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐞 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐮𝐫𝐞, 𝐦𝐚 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐡𝐨 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐭𝐮𝐚 𝐬𝐜𝐞𝐥𝐭𝐚, 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡é 𝐜𝐫𝐞𝐝𝐨 𝐭𝐮 𝐬𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐨𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 "𝐬𝐞𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐞". 𝐃𝐞𝐬𝐜𝐫𝐢𝐯𝐢 𝐢𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐫𝐨𝐦𝐚𝐧𝐳𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐭𝐫𝐞 𝐚𝐠𝐠𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐧𝐜𝐮𝐫𝐢𝐨𝐬𝐢𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞...

Quello della difficoltà strutturale era un rischio che dovevo correre perché, al di la di quello che succede nella storia, molto si gioca nel flusso di conscienza del protagonista. E la testa del protagonista funziona così, in maniera complessa. A dirla tutta la vera protagonista è l'assenza, intesa come qualcosa da elaborare prima che ti logori dentro. Da giornalista ho un uso molto prudente degli aggettivi comunque ci provo: musicale, ironico, psicologico.


𝐂𝐨𝐦'è 𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐥'𝐢𝐝𝐞𝐚 𝐝𝐢 𝐎𝐜𝐞𝐚𝐧𝐬? 𝐋𝐨 𝐡𝐚𝐢 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐩𝐢ù 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐞 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐚𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢? 𝐄 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐅𝐚𝐛𝐢𝐨 𝐈𝐮𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐜'è 𝐢𝐧 𝐒𝐢𝐦𝐨𝐧𝐞?

Se parliamo di scrittura creativa (e non di giornalismo), scrivo per me ma comunque nella convinzione di raccontare qualcosa in cui un'altra persona possa ritrovarsi. Come avviene in quelle canzoni capaci di dare emozioni assortite a seconda di chi le ascolta. Oceans è un racconto montato al contrario: Lisbona – Bairro Alto è l’episodio di partenza, ma è l’ultimo in ordine cronologico, poi Roma e quindi Swansea, in Galles, con Parigi sullo sfondo. L’idea iniziale era di scrivere dei racconti di viaggio dedicati a luoghi per me significativi: a Parigi ho vissuto per circa un anno; a Swansea ho fatto l’Erasmus; Roma è in qualche modo “casa”, mentre Lisbona semplicemente il luogo da dove avevo deciso al progetto. Le restrizioni legate al Covid hanno mescolato le carte. Così, mentre stavo progettando il viaggio per Swansea, ho deciso di trasformare quattro racconti distinti in un’unica storia, con protagonista il personaggio già apparso in Lithium 48, il mio libro precedente. Sia chiaro, Ocean non è un sequel ma utilizza alcuni personaggi comparsi in Lithium, a partire da quel Simone che non è più quel ragazzotto di 23 anni e mezzo sognatore e imbranato. Quanto c'è di Fabio Iuliano in Simone? Moltissimo, la storia che avevo raccontato in Lithium 48 è ispirata a una vicenda reale. Per proteggerne il protagonista avevo dato a Simone molto della mia identità, a partire dai gusti musicali.  


𝐇𝐚𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐧𝐞𝐝𝐝𝐨𝐭𝐨 𝐬𝐮𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐫𝐨𝐦𝐚𝐧𝐳𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐢 𝐩𝐢𝐚𝐜𝐞𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐧𝐨𝐢?

L'aneddoto che mi ha spinto a dare questo titolo viene da un concerto dei Pearl Jam a cui ho assistito a Barcellona. Poche settimane prima era morto, per un problema cardiaco, Israel Barrales, un ragazzo messicano che sarebbe dovuto essere presente quella sera: la data sul biglietto coincideva col giorno del suo compleanno. Avrebbe voluto attraversare l’Atlantico per raggiungere quel concerto. Tutto questo, nella speranza di ascoltare Oceans, una canzone del primo album. “Ogni loro scaletta è diversa, chissà che io non sia fortunato stavolta”, si era detto Israel nel prenotare il viaggio. Non aveva mai sentito la sua canzone preferita live. Dopo la sua morte, in omaggio al ragazzo, i fan diffusero sul web l’hashtag #PlayOcensforIsrael. Un messaggio talmente carico di energia da entrare nelle vibrazioni della band che, proprio a lui, dedicò una versione acustica mozzafiato della canzone. L’intero palasport era illuminato dalle torce degli smartphone puntati verso il cielo. In un'altra occasione, il frontman dei Pearl Jam aveva detto queste parole: "Non mollate, non siate tristi. Rivolgetevi a qualcuno, alla musica, a qualcosa privo di dolore, all’oceano, al cielo, alla luna…". Ne sono sempre rimasto colpito.


𝐔𝐥𝐭𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐨𝐦𝐚𝐧𝐝𝐚: 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐢 𝐭𝐮𝐨𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐬𝐬𝐢𝐦𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐢? 𝐒𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐜𝐚𝐦𝐩𝐨 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐨 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐨𝐫𝐢𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐭𝐮𝐨𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢?

Per ora non saprei. Intanto, mi piace portare in giro, chitarra alla mano (Siae permettendo) il mio Oceans. Sto lavorando su un libro che prevede la trascrizione di 24 itinerari tra musica e viaggio, insieme alle professoresse Valeria Valeri e Antonella Finucci. Vogliamo fare una specie di "Radio di carta". Chissà, poi, fra qualche tempo, mi piacerebbe tornare sui passi di Lithium, a Parigi. 

giovedì 14 dicembre 2023

***𝑶𝒄𝒆𝒂𝒏𝒔*** di Fabio Iuliano edito da Radici Edizioni


 Romanzo breve che racconta la storia di Simone e della sua musica. 

Il romanzo si snoda in tre capitoli e un epilogo che propongono una narrazione a ritroso; partiamo da Lisbona nel 2019 per tornare nel 2017 a Roma con il secondo capitolo e a Swansea nel 2016 nel terzo per poi ritornare alla Roma del 2016 nell'epilogo.

Oceans è un viaggio, viaggio reale che tocca le tre città e viaggio di crescita e di sentimenti. Simone viaggia con la sua musica e affronta i suoi ricordi e i suoi demoni attraverso questo percorso.

 Non è un libro semplice, per poterlo comprendere ho dovuto rileggerne alcuni passi e accostarmi ad esso con una mente aperta.

Un romanzo d'introspezione, dove il connubio tra narrazione e musica è molto forte e confesso che alcuni riferimenti musicali sono stati difficili da comprendere per me che non conosco il mondo degli accordi e della musica.

Complessivamente è un romanzo "diverso" che non rispetta i canoni "classici" della narrazione ma ti fa entrare nella testa del protagonista per vedere attraverso i suoi occhi e le sue sensazioni.


🌟Una piccola chicca: nelle ultime pagine del libro Fabio ci lascia un QR code per poter accedere alla playlist delle musiche di Oceans 🤩

***Cambiare l'acqua ai fiori*** di Valérie Perrin edito da Edizioni e/o


 

 È proprio vero che non si può leggere a comando e che per ogni libro c'è un suo momento.Questo è quello che è accaduto a me con questo romanzo.

La prima volta l'ho iniziato incuriosita dalle tante recensioni positive ma non sono arrivata nemmeno a metà perché non riusciva a prendermi.
Per anni l'ho abbandonato non provando nessun interesse a riprenderne la lettura ma quest' estate ho deciso di dargli e darmi una seconda possibilità, complice il fatto che fosse una delle scelte del club di lettura di cui faccio parte.

Ebbene, la mia percezione è stata totalmente diversa rispetto alla prima volta.
Ho amato Violette, la donna che "indossa l' inverno sopra e l'estate sotto, solo per lei".
La sua vita non è mai stata facile, sin dalla nascita ma il romanzo è pieno della sua forza e del suo carattere, di quella capacità di sapere sopravvivere e reagire agli schiaffi della vita.
Tante le sue sofferenze, la più grande di tutte la morte di sua figlia, Leonine, di soli 7 anni.
E la presenza-assenza di Leonine si sente in tutta la narrazione perché è la stessa che sente anche Violette.

Violette e il suo rapporto con Philippe, suo marito e padre di Leonine. Uomo che ho mal sopportato per la maggior parte del romanzo per poi pian piano conoscere un'altra verità che non mi ha portato ad averne una visione positiva ma mi ha comunque permesso di capirne determinati atteggiamenti. Non accettarli ma quanto meno capirli.
Ed è anche lui una vittima, vittima dell' educazione impartitagli, del padre debole, della madre e dei suoi insegnamenti, primo fra tutti quello di non fidarsi mai di nessuno.

E poi l'amore fra Irène Fayolle e Gabriel Prudent, protagonisti anche loro sebbene solo attraverso gli scritti di lei che parlano di un amore che li vedrà "insieme per sempre" solo dopo la morte.

"Cambiare l'acqua ai fiori " è un romanzo dove tutti sono protagonisti, ognuno compone un tassello della storia, vivi e morti, quei morti che Violette conosce bene ed accudisce.
Un romanzo che mi ha fatto capire che nella lettura, e non solo, bisogna spesso dare una seconda opportunità.

***𝑳𝒂 𝒓𝒂𝒈𝒂𝒛𝒛𝒂 𝒅𝒊 𝒏𝒆𝒗𝒆*** di Javier Castillo edito da Tea


 

New York, 26 novembre 1998. Durante la parata del Ringraziamento la piccola Kiera Templeton, tre anni, scompare.

Inutili gli appelli dei genitori, sembra essersi volatilizzata e nella zona vengono ritrovati i suoi vestiti e delle ciocche dei suoi capelli.

Passano gli anni ma per i Templeton, per l' agente di polizia Miller e per Miren Triggs, aspirante giornalista all'inizio e poi giornalista a tutto titolo del Press, la speranza di ritrovare Kiera non verrà mai meno. Anzi, le ricerche si intensificheranno quando inizieranno ad arrivare delle videocassette che immortalano una ragazzina che è senza dubbio Kiera. Chi le manda? Dove si trova Kiera Templeton?

Un thriller che si snoda attraverso salti temporali che non confondono ma contribuiscono a mantenere alta la tensione e aumentano la curiosità nella lettura.

Ho trovato stupefacente che l'autore sia riuscito a mantenermi incollata alle pagine sebbene sveli sin da subito quasi tutto.

In questo libro, infatti, il lettore sa già tutto su Kiera, su chi l'ha presa e perché e che fine ha fatto, ma la bravura dello scrittore è proprio nel tenere vivo l'interesse nonostante questo.

Javier Castillo racconta poi una storia nella storia, perché non è solo la ricerca di Kiera a reggere la trama ma anche la storia di Miren.

Miren che è la protagonista principale e che si dimostrerà tale anche nel finale che si conclude con un colpo di scena che lascia aperta la porta ad un nuovo racconto.

E in effetti l'autore ha poi scritto un secondo romanzo, "Il gioco dell' anima", che si riallaccia al finale del primo e avrà sempre Miren Triggs come protagonista.

Romanzo assolutamente consigliato, narrazione fluida e trama avvincente e mai scontata. 


🌟Dal romanzo è stata tratta una serie TV Netflix.

martedì 12 dicembre 2023

***𝑳𝒆 𝒔𝒖𝒍𝒕𝒂𝒏𝒆*** di Marilù Oliva edito da Elliott edizioni



 Wilma, Mafalda e Nunzia sono tre vivaci settantenni che vivono nei palazzi popolari di via Damasco a Bologna.

Tre personalità differenti: 𝐖𝐢𝐥𝐦𝐚, abile commerciante che affronta ogni giorno il dolore della morte prematura del figlio e il difficile rapporto con la figlia; 𝐌𝐚𝐟𝐚𝐥𝐝𝐚, tirchia ogni oltre misura e impegnata ad accudire il marito non più autosufficiente e 𝐍𝐮𝐧𝐳𝐢𝐚, bigotta e golosa di dolci nonostante diabetica.

Una storia con una trama bizzarra e inverosimile che mi ha fatto ridere e incuriosito per i tratti surreali.

Ho trovato in questo romanzo un mix tra "Le quattro casalinghe di Tokio" per la parte grottesca e "La centenaria con la pistola" perché le tre donne mi hanno ricordato molto Berthe.

Tre amiche che si incontrano per giocare a carte la sera e spettegolare e vivono ciascuna il proprio dramma interiore ma che poi, inaspettatamente, si rivelano spietate e ciniche.

Un racconto che parla di amicizia, della difficile convivenza all' interno di un condominio e di come sia vero il detto "la mente è un filo di capello" che, in un momento di esasperazione, porta anche delle innocue vecchiette a gesti imprevedibili.

Una storia travolgente che fa ridere ma anche riflettere.

*** La figlia più amata. Storia delle sorelle Medici*** di Carla Maria Russo edito da Piemme

  Quando un libro mi conquista è difficile staccarmene e, arrivata all' ultima pagina, ho sempre una sensazione di malinconia. La storia...